Schede informative sull’innovazione

Descrizione del metodo diagnostico rapido in campo della durata di 20 minuti per l’individuazione di fitoplasmi del gruppo 16SrXXII 'Candidatus Phytoplasma palmicola’ in palma da cocco in Africa. Il progetto sta sviluppando questo metodo per migliorare le attuali opzioni di gestione dell’ingiallimanto letale della palma da cocco, basate attualmente sulla rimozione rapida e sistematica e bruciatura delle palme infette, seguita dal reimpianto con palme sane.

Uno degli obiettivi di TROPICSAFE è quello di valutare l’impatto di una serie di soluzioni innovative proposte per gestire il giallume letale della palma da cocco, una delle malattie più gravi che colpiscono questa coltura nel mondo. La ricerca si concentra su Giamaica, Gana e Messico

Tra le malattie da fitoplasmi più gravi vi è il giallume letale della palma da cocco (Eziashi e Omamor, 2010). Oggi esiste un Programma Nazionale per il recupero dell’industria cubana del cocco ed in questo quadro è risultato molto importante verificare l’identità dei fitoplasmi associati alla malattia per supportare lo sviluppo di strategie di monitoraggio e gestirla nella maniera pi efficace per il paese.

Nell’ambito di TROPICSAFE vengono valutate la resistenza al giallume letale e valutazione agronómica delle varietà di cocco IBD, NLD, NGBD, SGD, e MGD. L'obiettivo è trovare la migliore opzione per combattere la malattia LY del cocco in Ghana.

Uno degli obiettivi principali del progetto TROPICSAFE è lo sviluppo di strategie avanzate di gestione integrata di alcune malattie attraverso la riduzione dell’impatto ambientale delle strategie di protezione delle piante. L’analisi dei dati raccolti mostra una riduzione del numero di alberi infettati nell’area in cui vengono implementate.

Uso di germoplasma resistente al giallume letale come base per la gestione della malattia. Una gestione efficace del giallume letale della palma da cocco richiede l’impiego di germoplasma resistente. In Giamaica ed in Messico si è già ottenuta l’identificazione di alcuni genotipi resistenti.

Il cocco è una specie di palma coltivata in tutto il mondo. È molto importante perché da essa si possono ottenere diversi prodotti, in particolare dai frutti. Il mercato dei prodotti a base di cocco (acqua, olio ed altri) sto attualmente crescendo molto rapidamente. Sfortunatamente, la produzione di frutta sta rallentando, principalmente a causa di problemi fitosanitari e della vecchiaia delle piantagioni.

TROPICSAFE sta conducendo indagini e caratterizzazioni dei genotipi di ‘Candidatus Liberibacter’, associati al “greening” degli agrumi, uno dei più importanti agenti patogeni dei queste colture. Questo lavoro permetterà di conoscere meglio le potenziali piante ospiti e gli insetti vettori alternativi che possono essere uno dei mezzi di diffusione del patogeno in parti del mondo non ancora infette.

Uno degli obiettivi di TROPICSAFE è la valutazione dell’impatto di alcune soluzioni proposte per la gestione di “huanglongbing” (HLB) degli agrumi in diverse aree del mondo dove la malattia ha causato gravi perdite. L’analisi del mercato degli agrumi è stata condotta a Cuba, in Guadalupa (Francia) ed in Spagna.

Spiegazione dei risultati della strategia di gestione per ridurre l'impatto di "huanglongbing" a Cuba. Gli elementi principali di questa strategia sono l'eradicazione degli alberi infetti e l'implementazione di due pratiche per il controllo di Diaphorina citri, l’impiego del fungo entomopatogeno Hirsutella sp. e applicazioni di caolino.

TROPICSAFE ha avviato un classico programma di controllo biologico per combattere la malattia "huanglongbing" e la sua presenza in Europa con l'introduzione di un nemico naturale dalla sua area di origine, il parassitoide (Sud Africa).

Lo psillide asiatico vettore di ‘Candidatus Liberibacter asiaticus’ è stato identificato in Guadalupa nel 1998 (Etienne et al., 1998) e “huanglongbing” è stata rilevata nel 2012. Dal momento che non esiste una soluzione curativa, sono stati testati differenti metodi sostenibili di gestione degli impianti per proporre sistemi colturali in grado di ridurre i danni a carico degli agricoltori.

TROPICSAFE ha dato inizio ad un classico programma di controllo biologico per introdurre il parassitoide Tamarixia dryi (=Tetrastichus dryi) (Waterston) (Hymenoptera: Eulophidae) dal Sudafrica. Questa vespa parassitoide è il più abbondante ed efficace agente di controllo biologico di T. erytreae in Africa. Il parassitoide è stato introdotto nelle isole Canarie, arcipelago nell’oceano Atlantico appartenente alla Spagna.

“Huanglongbing” (HLB) è considerata la malattia più distruttiva delle specie commerciali di agrumi in tutto il mondo. Come riconoscere i sintomi in alberi, foglie e frutti.

Descrizione dell'identificazione dei fitoplasmi associati ai giallumi della vite effettuate nel corso del progetto. Queste attività di sono in corso in Cile, Italia e Sud Africa con lo scopo di concentrare gli sforzi di gestione della malattia sui patogeni presenti nelle varie aree geografiche.

Il giallume della vite in Cile è associato a fitoplasmi appartenenti a diversi sottogruppi ribosomici. Per determinare quali insetti sono coinvolti nella trasmissione dei fitoplasmi 16SrIII-J è stato condotto uno studio epidemiologico in vigneti sintomatici infetti da fitoplasmi. Gli studi di trasmissione sono stati effettuati con due specie di insetti risultati positivi al fitoplasma 16SrIII-J, Paratanus exitiousus e Bergallia valdiviana.

Messa a punto di metodi semplici per l’identificazione di alcuni fitoplasmi associati ai giallumi della vite.

Uno degli obiettivi di TROPICSAFE è valutare l’impatto delle soluzioni proposte nella gestione dei giallumi della vite, malattia associata a fitoplasmi considerata una delle più importanti del settore vitivinicolo mondiale. Quadro generale in Cile, Italia e Sud Africa.

La variabilità intraspecifica della suscettibilità ai giallumi in Vitis vinifera è ben nota in campo, ma solo pochi dati sono stati ottenuti in condizioni controllate di inoculazione. Il progetto TROPICSAFE è volto ad identificare i determinanti genetici della resistenza in questa varietà.

Analisi dell'attività sviluppata da TROPICSAFE per rendere disponibile materiale certificato per il rilevamento rapido ed accurato dei fitoplasmi associati ai giallumi della vite. Il progetto sta lavorando a due tipi di materiali di riferimento per fitoplasmi di vite, utilizzando come modello ‘Candidatus Phytoplasma solani’ associato a legno nero della vite.

Poiché i giallumi della vite sono stati studiati nelle aree europee per decenni, la biologia e l’epidemiologia dei fitoplasmi più frequenti sono ben studiate, e ne sono stati identificati le principali piante serbatoio e i relativi insetti vettori. Tuttavia, i cambiamenti ambientali e la recente introduzione di diverse specie alloctone sia di potenziali insetti vettori di fitoplasmi che di erbe infestanti, ha incrementato il rischio di diffusione di nuovi fitoplasmi o nuove varianti potenzialmente epidemiche ed in grado di compromettere seriamente lo stato sanitario dei vigneti.

TROPICSAFE è volto a sviluppare nuove soluzioni di gestione dei giallumi della vite basate sul miglioramento delle conoscenze sulla biologia dei fitoplasmi ad esse associati e degli insetti vettori, dell’epidemiologia, dello sviluppo di metodi di diagnosi affidabili ed economici e sulla ricerca di resistenza/tolleranza nelle diverse specie. I risultati dell’indagine effettuata in Sudafrica sui fitoplasmi in vigneto, piante ospiti alternative e insetti sono stati utilizzati per sviluppare nuove strategie di gestione ecologicamente sostenibili.

Le prime descrizioni di gravi epidemie di giallumi della vite in Italia risalgono agli anni ‘90, quando furono segnalate gravi perdite dovute principalmente alla presenza di flavescenza dorata, soprattutto nelle regioni settentrionali. Negli anni successivi in altre regioni è stata descritta anche la presenza di legno nero ed occasionalmente di altri fitoplasmi. L’impatto economico dei giallumi della vite è stato tenuto sotto controllo negli ultimi 20 anni fino a quando, recentemente, hanno iniziato a riemergere focolai sparsi ed epidemie localizzate.

Le piante sono colonizzate da un’ampia varietà di microrganismi sia benefici che dannosi come funghi, batteri e virus. Questi costituiscono il microbioma ed interagiscono strettamente in maniera antagonista o simbiotica. Varie specie di ‘Candidatus Phytoplasma’ e di ‘Ca. Liberibacter’ fanno parte di questa rete e competono con il resto del microbioma per i nutrienti e lo spazio interagendo con altri microrganismi presenti nelle piante.